DomoziMùrgia


Lo scorso week end passerà nei miei ricordi come quello delle APA.

Dopo essermi dedicato alla cotta della nostra american pale ale, ho avuto modo di assistere a parte di un'altra cotta riguardante lo stesso stile.
Raccontavo di Vincenzo, conosciuto sul web ed in pochi giorni di persona.
Averlo invitato alla nostra cotta mi ha permesso di ricevere, a mia volta, un invito per la sua.
In verità egli stesso aveva precedentemente mandato un invito nel web, sul forum di AreaBirra, con una specie di S.O.S. per cercare aiutanti e aiuti.

Ho accolto molto spotaneamente questo suo grido, perchè si trattava di un invito alla condivisione del brewing come atto sociale, ancora più forte del bere birra.
In queste due cotte consecutive ho potuto ritrovare nella realtà quello che nella fantasia avevo sempre immaginato, e cioè aggiungere un senso sociale e goliardico alle sessioni di homebrewing.
Se da un lato è un aspetto scontato, dall'altro nei fatti non lo è forse mai stato qui, nel barese.

Credo fortemente che fare gruppo tra noi è un ottimo modo per migliorarsi, stimolarsi, coltivare più fermamente ricette e rapporti, perfezionare costruzioni di attrezzature...e soprattutto spassarsela creando grandi birre!
In realtà è facile, basta solo disponibilità di tempo, voglia di fare e voglia di condividere.
Basta poco tempo per entrare in sintonia e offrirsi a vicenda le proprie birre.

Proprio nella cotta di Vincenzo abbiamo potuto parlare delle nostre produzioni ed analizzarle. Più che altro, chi se non un altro homebrewer, può essere sincero e richiedere le giuste informazioni sulle birre prodotte?
Di Vincenzo ho assaggiato ben quattro birre, a fronte della mia unica a disposizione.



Ho apprezzato molto la sua pseudo-pils, in una versione quasi da alta incredibilmente simile alla Birranova Linfa e che mai avrei detto fosse pils nonostante fosse molto molto piacevole con una nota citrica finale.

La sua kölsch mi ha ben impressionato quando ha cominciato a scaldarsi nel bicchiere, e la sua limpidezza da lagerizzazione sicuramente è un altro suo punto forte.



Cosa dire della belgian ale? Schiuma compattissima e color arancio vivissimo, con un finale dissetante nonostante il suo grado alcolico elevato.

La scotch ale, da poco imbottigliata, promette di diventare "pigna" ma inquadrata bene nello stile, lo saprà meglio a fine maturazione.
La nostra robust porter, inoltre, ci è apparsa mica male e già in forma. Nonostante ciò sembra opportuno farla maturare per bene e farle assumere lo spessore che merita. Stupisce già il cacao, la liquirizia, i toni caramellati ed il tostato finale.

Fare visita a Vincenzo ad Acquaviva delle Fonti (BA) mi ha davvero predisposto bene per il futuro prossimo.
Sapere che poi, alla fine dei conti, non si è così soli e che di "mosche bianche" homebrewers ce ne sono, è una bella constatazione.
Ed è un ottimo punto di partenza per la fermentazione di qualche forma di collettivo birrario di cui qui tanto si sente la mancanza. Più che domozimurgìa sarebbe bello si parlasse di domozimùrgia!!! Le parole, anzi, gli accenti sono importanti!

Qualche tempo fa stavamo tentando di creare una community nel modo più rapido possibile, per cui nacque il gruppo facebook "Homebrewers baresi".
A distanza di mesi, forse ora sta cominciando ad ingranare con commenti, foto e scambi di informazioni.
Rimando, momentaneamente in attesa di qualcosa di meglio, tutti gli homebrewers interessati ad aggiungersi al gruppo, sperando venire allo scoperto non sia più coperto da timori reverenziali o inerzia ingiustificata.

Che tutti gli homebrewers baresi e pugliesi si palesino, su!
Alla salute nostra.

Cheers!

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