Tribirra-day 2: Siebter Himmel e le sue meravigliose belghe


Prima serata ok, seconda serata anche.
Gente sempre presente, sicuramente in crescendo dato l'avvicinarsi del wwek end pre-ferragosto.
Birre sempre alla grande, pubblico che vedo sempre più informato e che a volte si dirige sparato verso le birre che vuole.

Dunque, stessa line-up di spine anche ieri nello stand della Tribirra's beer selection dove spillo.
Ieri Birrone, oggi vediamo un po' di parlare delle Siebter Himmel. Parliamone...sì, perchè a voler trovare dei difetti è un problema.
Nicola "Nix" Grande ha fatto capolino proprio ieri tra gli stand (anche Schigi...di lui e della Zest parliamo domani, va'...) dapprima testando la condizione delle sue birre, e poi raccontando qua e là ai curiosi qualcosa in più su Aes e Prius.
Sono queste le sue birre al Tribirra, oltre ad una novità one-shot Prius Exxtra che sarà attaccata nelle prossime serate.

E allora, Prius. Mettere il naso sulla sua schiuma bianca è come annusare i banconi dell'angolo esotico al fruttivendolo. Ananas e percoco direttamente nelle narici, merito del lievito da birre trappiste. In bocca un bell'equilibrio subito si preannuncia, con un leggero attacco dolce che poi si arrotonda e si adagia su un corpo molto presente. Basso contenuto alcolico, 4,7% appena, con una sensazione quasi di trebbie e di farinaceo nel bel mezzo della boccata. Allieta ed appaga, con colpo finale di amaro quanto basta a richiamarne altri di sorsi.
Una blonde sui generis, di sicuro, non molto secca come ci si poteva aspettare, scorrevole ma senza compromessi in termini di complessità gustativa.

Anche sulla Aes è facile soffermarsi. Una speciale belge, vale a dire una birra ambrata brassata dai belgi ma all'inglese. Nicola è andato sul difficile stavolta, o meglio, ha ripescato uno stile della tradizione belga quasi mai rivisto o reinterpretato nonostante sia una summa di due scuole brassicole, la belga e quella inglese.
Cito nuovamente da Inbirrerya le caratteristiche di questo stile, visto che non è sempre facile inquadrarlo: [...]Entrando adesso più nello specifico, le belgian amber ales (da non confondersi assolutamente con le red ales del Belgio, delle quali parleremo in un altro post) sono un po’ le capostipiti di tutta la famiglia. Simili alle “cugine” pale ales inglesi, sono tutte ben provviste di un bel colore ambrato e sono, generalmente, facilmente e gradevolmente bevibili. Non particolarmente alcoliche (sono tutte fra il 5% e il 7% ABV), e soprattutto assolutamente non acide (come le red ales), hanno, solitamente, una bella luppolatura (20-30 IBU), spesso associata ad una buona componente speziata e fruttata. Gli esempi in Belgio di questa tipologia sono innumerevoli, a partire dalla più famosa in assoluto, cioè la De Koninck: la Petrus special, tutta la gamma ambrata della Palm, la piccante Horse Ale, la luppolata Op-Ale, l’asciutta Ginder Ale, la ricca Vieux Temps, la Artevelde Gran Cru, la robusta e corposa Quintin Ambrèe, la Houten Kop e la classicissima Pauwel Kwak, oltre all’altro must rappresentato dalla Gouden Carolus Ambrio. La John Martin’s, la famosa brouwerij anglo-belga, che festeggia quest’anno il suo centenario, propone (con la propria linea di birre Gordon) la meglio riuscita contaminazione fra la tradizione britannica delle Pale ale e la variante belga delle stesse ales.[...]

Schiuma scolpita anche qui, naso molto maltato. In bocca è un'esplosione di caramello, mou, che appena possono lasciano spazio a del piacevolissimo cacao ed a tostati leggeri e non opprimenti. Questo lato amarognolo vira gradualmente verso una luppolatura altrettanto leggera, che bilancia magicamente anche questa birra.
Il caramello non resta lì sospeso in attesa di estintori della sua dolcezza, ci pensa la naturale armonia della birra a rendere impacchettata anche questa creatura.

Nicola è molto contento della forma di queste sue birre anche a 1000km di distanza da dove sono state brassate.
Ed anche il pubblico di Tribirra sta dando ragione alla loro bontà. Aes terminata e Prius al secondo fusto, in uno stand (il mio) con 6 spine, quindi con un ricambio fusti di per sè non velocissimo.
I castellanesi (Castellana Grotte, paese mio e di Nicola) che si avvicinano al grido "Mi dai la birra di Nicola?" appena si allontanano di due passi per il primo sorso, si voltano ancora e mi rivolgono il pollice in su. Non è capitato una sola volta, anzi.

Ora nutro attesa verso la Prius Exxtra, belgian bitter sicuramente vicina alla famigerata XX Bitter di De Ranke. Alle spine sicuramente verso sabato, previo svuotamento di ciò che è sotto il bancone ieri ed oggi.

Tra una spillatura e l'altra mi sono concesso una pausa con la Rubea di Bibere. Diversa da quella dello scorso anno, che forse me la sognerò ancora di notte.
Tostature meno preponderanti, corpo più presente e più pesante. Buona come birra, figuriamoci. Ma non quella del Tribirra 2011, non replicata almeno.
Vedo se stasera riesco ad assaggiare meglio qualcosa di Svevo, mio vicino di banco(ne).

Ad maiora Nicola!

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