Maltus Faber, canonico ed appagante Belgio

Si continua a bere come se non ci fosse un domani, come se la Settimana della birra artigianale sia l'epilogo di tutto!
Siamo spacciati...!

Tornando un attimo serio, voglio spendere qualche parola sulle birre della gamma di Maltus Faber che ci siamo ingozzati ieri sera.Ci siamo concentrati solo su due delle quattro presenti al Birrarium, ma c'è parecchio di cui parlare.


La prima è stata la Triple, birra nell'omonimo stile tripel.
Non sto facendo impazzire quella "e", bisogna ricordare che la pronuncia è su per giù la stessa ma che il nome comunemente usato è tripel e si riferisce alle interpretazioni fiamminghe mentre quelle valloni si dicono triple...e come ricorda qualcuno, può scorrere del sangue per quella "e" in Belgio!.

Dunque questa triple, aranciata nel colore e con schiuma inizialmente dalla parvenza compatta ma poi leggermente evanescente, con i suoi 8%alc. emana aromi fruttati di percoco, pesca sciroppata, anche un po' mango. Riscaldandosi emergono anche note dolci di banana e frutta gialla matura.
In bocca molto armonica, dolciastra proprio come interpretazione vallona dello stile. Uno sfondo dolciastro, maltato e mielato accompagna tutta la bevuta, mentre il finale è un filo meno entusiasmante.
Non secca come ci si aspetta dalle più classiche fiamminghe, ma appunto decisamente morbida e dissolvente, anche un po' troppo sfuggevole se vogliamo.
Da fresca è davvero esaltante, quando si scalda non si esalta troppo come potevamo pensare. 

La seconda scelta è stata la Brune. Qui lo stile di riferimento è quello delle belgian strong ale, strizzando l'occhio sicuramente a birre d'abbazia e qualche punto in comune con le dubbel e le scure "donker", frequenti  produzioni belghe.
Ad ogni modo, schiuma molto persistente e colore mogano, quasi tonaca di frate. Al naso subito emergono note di uva rossa dolciastre, mentre sofficemente in bocca si accomodano sensazioni di dattero. Ottimo anche il finale, con un leggero tostato che viene fuori, con note di caffè fresco e di cacao.
Si fa spazio con una grande bevibilità, nonostante la complessità e gli 8%alc.

Birre assolutamente promosse, di un livello medio-alto tra le produzioni italiane e soprattutto tra i vari esempi di riproduzione canonica di classici belgi.
Un birrificio la cui fama non sta a me esaltare dopo i tanti anni di attività e di consensi ricevuti, ma che devo ammettere con queste produzioni mi ha davvero soddisfatto.

Cheers!

Commenti

  1. Per ovviare al finale poco secco della "Triple", suggerirei di provare la "Triple Hop", birra stagionale brassata ricorrendo ad un generoso dry hopping.
    Sempre che la si riesca a trovare da queste parti... :D

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  2. concordo sulla triple hop... e' anche interessante notare che benche' si dica che il dry hopping apporti solo aroma, la triple hop mi da una sensazione decisamente piu' secca e amara rispetto alla versione "base"... eppure so che a parte il generoso dry hop la ricetta e' la stessa

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    Risposte
    1. Ottimo a sapersi, grazie Max! Peccato non poterla trovare nella gamma reperita al momento.
      Domani dovremmo continuare con Maltus Faber, bevendo Amber Ale e Blonde.
      Vediamo che ci riservano.

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