Londra parte I: The Salisbury e The Blackfriar

Non è per niente facile fare un resoconto di questa esperienza londinese.
Il tempo è stato molto poco ma molto ben sfruttato, il che significa che ho bevuto molto - e bene, aggiungo.

C'è da anticipare che è davvero difficile ricordare i nomi delle singole birre che si trovano al pub per diverse ragioni: etichette con caratteri simili tra loco, colori poco sgargianti, nomi che ad uno straniero non trasmettono un significato di facile memorizzazione, poche differenze gustative tra una birra e l'altra - seppur quest'ultima situazione sia molto stimolante a livello didattico e gustativo.

E' stato anche alquanto complicato riuscire a trovare alcuni pub, sia perchè non avendo connessione e con una mappa tascabile disponibile solo al secondo giorno era difficile orientarsi, sia perchè gli spostamenti, seppur rapidi in metro, portavano via tempo dovendo rincorrere zone di Londra non sempre attigue. Motivo per cui ho dovuto rinunciare, causa tempo e distanze, a visitare The Gunmakers, Southampton Arms, Wenlock Arms e Ye Old Mitre Tavern. Questa lista è andata a farsi friggere, nonostante sia riuscito a beccare diversi pub di prima e seconda fascia e qualche sorpresa.

Dopo questa introduzione per farvi mettere nei miei panni, parliamo di cose serie.
Arriviamo a Londra dall'aeroporto con un bel ritardo, ed i miei programmi devono già subire variazioni.
Essendo appiedati in centro oltre le 22.30, non c'è più pub che serva ancora cibo. Sapevo di questo problema, ed allora dopo qualcosa al volo e dopo aver girovagato in cerca di pub segnalati per le buone birre, ci buttiamo dentro
  The Salisbury.

Il pub è segnalato dal Camra come Real Heritage Pub, perciò conserva tante caratteristiche estetiche ed architettoniche dei pub di qualche secolo fa. Bellissimi gli specchi e le statuette che adornano gli angoli con i posti a sedere. Bell'inizio per noi, in un luogo dove non manca di certo la gente (è un sabato sera!) e qualche bella birra.

Prendiamo una Timothy Taylor Landlord, pale ale (più bitter!) pluripremiata...e capisco perchè! Il suo corpo è leggero, l'aroma di luppoli nobili è penetrante, il finale è lunghissimo e di un amaro molto basso. Secca e rigenerante, servita a pompa a temperatura alta, con pochissimo gas e dalle bolle veramente finissime...ecco una grande cask ale!!!
A seguire prendo una Fuller's London Pride, anch'essa senza bisogno di presentazioni. Qui il corpo è nettamente più morbido, poco amaro il finale con un certo carattere maltato più spiccato ed un finale meno amaro seppur secco.

Il luogo, gli interni e l'atmosfera sono davvero belli, ma la stanchezza si fa sentire e seppure la zona di Covent Garden sia piena zeppe di gente, gli occhi si chiudono e così rimando altre scorribande al giorno dopo.



Al pranzo, più precisamente, quando a ridosso della zona della City l'unico aperto di domenica di buon livello è
  The Blackfriar. Locale anch'esso di grande storicità ed atmosfera, buffamente abbarbicato su una costruzione dalla pianta triangolare che sembra stare in piedi per miracolo, tra la fermata omonima della metro, un incrocio critico ed un ponte a ridosso del Tamigi.
La gente approfitta della buona giornata (buona solo per l'assenza di pioggia) per stare sui tavoli all'esterno, mentre noi ci rifugiamo dentro, causa temperature non così tanto estive.

L'interno è dominato da bassorilievi in legno, da un bancone alquanto fornito, da panche e sgabelli tanto caratteristici. Ordino delle scotch eggs e gammon & eggs per un pranzo iper-proteico, innaffiato da una bella Nicholson's Pale Ale. Leggero e piacevole aroma di luppoli Goldings o giù di lì, corpo liscio e birra abbastanza secca, con un conseguente amaro basso ma lunghissimo. La birra scopro esseere prodotta dal birrificio St. Austell, con base nella Cornovaglia e che produce questa birra esclusivamente per il gruppo Nicholson's.
Bisogna sapere che ne Regno Unito i birrifici possiedono, controllano ed amministrano diversi pub, assicurandosi grandi volumi di fusti, cask o keg che siano, e rafforzando il proprio controllo, la propria immagine sul territorio a suon di acquisizioni di nuovi pub. Ora questo processo si è un po' inceppato: il numero di pub che chiudono è in continuo aumento e talvolta qualche pub cambia casacca, passando da un gruppo all'altro per ovvi motivi economici. Il gruppo Nicholson's, attivo dal 1873, è davvero molto diffuso nel cuore della capitale, ho trovato queste birre in molti pub. La cosa curiosa è che a dominare questa scena non sia un birrificio londinese, ed in effetti fino a poco fa a Londra di birrificio c'era solo Fuller's, anch'esso comunque molto presente nell'anima di diversi pub.
Consiglio un bel video del "making of" di questa birra, visibile a questo link.

Ho assaggiato anche un sidro, Aspall, non particolarmente accattivante e dalle caratteristiche alquanto dolci. Tra l'altro qui si trattava di una versione spillata con CO2, non a pompa...un modo ulteriore per apprezzare le differenze di servizio, andava provato.

Così come dovevo provare la UK Pale. Scopro solo oggi, da casa, che dietro questa birra e la sua compagna US Pale c'è un progetto bello ed innovativo. Al contrario di chi pensa che le birre inglesi, la sua industria ed il suo marketing sono obsoleti, il già citato Nicholson's ha lanciato queste birre nei suoi pub e le sta facendo sfidare l'una contro l'altra sotto il fantomatico marchio Truman's Taste Test.
Non è il nome di un birrificio, appunto, perchè il birrificio dove vengono prodotte è Truman's e basta. Marchio storico risalente al 1666, riportato in vita da due nostalgici nel 2010, i quali hanno anche ripreso da una banca lieviti quello anticamente utilizzato per le birre Truman's. Tra le due birre, quella che viene più votata online ed apprezzata (immagino anche dai publican) occuperà un posto fisso nella line-up dei loro pub: un modo come un altro per celebrare un evento, lo spostamento della sede in Hackney Wick, zona East London non proprio coincidente con la sede storica di Brick Lane ma comunque vicina, sempre più, topograficamente e non solo.

La UK Pale è anch'essa meritevole, inaspettatamente corposa ma davvero buona anche al naso. Questi erbacei e fruttati leggerissimi saranno anche semplici ma sono di un'eleganza estrema. Da quanto leggo sul sito, i luppoli usati sono Admiral, Bramling Cross, UK Cascade e Target...ottima.

La giornata sarebbe continuata, e con tante altre belle birre...ma per ora mi fermo.
Non servono fuochi d'artificio nella pinta, quando trovi birre a posto e semplici, mentre chiacchieri godi due volte!

Cheers!

Commenti

  1. e BRAVO angelo.... si ma qua che hai portato....Niente...?????? e allora....??? mi vado a fare na birra mia.....e CHEERS lo stesso...!!!!

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    1. Peppe, non c'era spazio per un cask intero, purtroppo! :-D
      Ma si fa CHEERS ugualmente!!!

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